Storia del caffè

La bevanda più diffusa e consumata al mondo ha una storia unica e millenaria che trova le radici in Etiopia. Circa 3000 anni fa si iniziarono a raccogliere i primi chicchi dalle piante di Coffea Arabica che venivano utilizzate dalle tribù indigene per creare delle primordiali barrette energizzanti con del grasso e altri alimenti. Il caffè, anche se non ancora della consistenza e dell’aroma di come lo conosciamo oggi, si diffuse successivamente nei territori limitrofi a quella che ora è l’Etiopia e approdò dal Corno d’Africa all’attuale Yemen. Non si sa di preciso come avvenne questa diffusione ma fatto sta che intorno al X secolo d.c. si sviluppò uno dei commerci più floridi di quell’epoca. Si trattava del qishr, un’infusione più simile al the che al caffè. Infatti gli yemeniti erano soliti bere tutta la miscela comprendente sia la parte liquida che quella solida ovvero i chicchi precedentemente tostati. In alternativa si riutilizzavano i chicchi per altre preparazioni. Nel XIII secolo quindi lo Yemen era effettivamente la capitale economica per quanto riguardava la bevanda che oggi chiami caffè. Era un vero e proprio monopolio che trovava il centro nevralgico dei suoi commerci nei pressi del porto di Mokha Yemen. Da qui puoi immaginare come partissero navi per commerciare uno dei prodotti che si diffuse nel giro di pochissimo tempo in tutto il globo. Infatti in un paio di secoli vennero organizzate sempre più coltivazioni della pianta di caffè in quanto era in crescita la richiesta della bevanda nelle nazioni limitrofe allo Yemen. Ad esempio l’India fu una delle prime popolazioni che comprese la vera potenzialità di questo frutto straordinario e infatti oggi è uno dei maggiori paesi produttori di caffè. Per saperne di più clicca qui.

Devi sapere che coloro che spinsero molto sulla produzione del caffè come lo conosciamo oggi furono i musulmani che trovarono in questa bevanda un’ottima fonte di energia ma che non fosse a base di alcol per i loro precetti religiosi. Durante il XVI secolo circa gli arabi avevano un commercio molto fertile e riuscirono a diffondere i loro prodotti anche in Europa e soprattutto in Italia. Saprai sicuramente che in quel periodo la Repubblica di Venezia era considerata il crocevia d’Europa in quanto era situata in un luogo strategico capace di avere collegamenti sia con il mondo occidentale che con quello orientale. Nel giro di pochissimo tempo anche in Italia quindi si iniziò a conoscere il caffè che poi si diffuse a macchia d’olio per tutta la penisola. Inizialmente soprattutto a Venezia, Roma e Firenze in caffè era ormai consuetudine dell’elite dell’epoca ma in breve tempo fece scalpore anche a Napoli. Solo nel 1901 fu inventata la prima macchina espresso ed anche la caffettiera Moka nel ’33. Si iniziò a considerare quale fosse il metodo migliore per bere questa infusione e lo si trovò nelle caffettiere. Come ben saprai esse sfruttano l’ebollizione dell’acqua che sale verso l’alto amalgamandosi con ciò che i chicchi di caffè rilasciano creando appunto questa bevanda straordinaria. Con il passare degli anni poi si inventò la macchina in grado di preparare il caffè espresso. Il nome deriva dal tempo molto contenuto di preparazione ovvero circa 45 secondi. Ancora oggi al bar hai la possibilità di consumare un ottimo caffè espresso denso e cremoso che ha alle spalle una storia millenaria. Ha attraversato interi continenti diffondendosi rapidamente facendo innamorare qualsiasi popolazione di questa meravigliosa bevanda.

Champagne: le curiosità da conoscere

Lo Champagne è un vino spumante francese dalla fama internazionale.

Un vino molto versatile, a differenza di quello che si potrebbe pensare, si presta benissimo ad essere servito per l’aperitivo accompagnato con qualche tartina, come vino da fine pasto da portare in tavola con il dolce ed è particolarmente indicato per il brindisi delle occasioni importanti, clicca qui per conoscere quello più indicato a te.

È quindi tra i vini più amati, conosciuti e apprezzati ma sicuramente ci sono curiosità che non conosci, ecco alcune:

1.Una cosa che non tutti sanno è che all’inizio lo Champagne era considerato il ‘Vino del Diavolo’, per una ragione molto semplice: le bollicine facevano esplodere le molte bottiglie creando un vero e proprio pericolo nelle cantine, con vetro che veniva lanciato dalla violenza dell’esplosione da ogni parte. Infatti, soprattutto all’inizio della sua produzione non si aveva una padronanza completa del processo di fermentazione e quindi era alta la possibilità di scoppi spontanei e improvvisi di bottiglie di Champagne custodite all’interno delle cantine.

2.Ormai è una tradizione festeggiare il termine delle corse e le vittorie di Formula Uno con una bottiglia di Champagne da prima agitata e poi strappata con la quale bagnare la folla. Ma sai com’è nata questa tradizione? Era il luglio 1966 quando lo svizzero Jo Siffert scosse la bottiglia ricevuta come premio, per l’impazienza, facendone esplodere il tappo con la conseguente fuoriuscita violenta di Champagne che bagnò i presenti. Questo fu il primo evento, ma quello decisivo per trasformare questo gesto in una tradizione fu quello del 31 maggio 1987 quando Senna di proposito cominciò a bagnare la folla con lo Champagne da quel momento il gesto è diventato tradizione.

3.La produzione di questo vino spumante non è di certo qualcosa di recente per la regione di Champagne situata nel nord-est della Francia. Già nel medioevo questa zona era molto conosciuta per la produzione di ottimo vino, portata avanti principalmente dai monaci delle molte abbazie vicine che lo usavano come vino da messa. Nel 1670 fu proprio un monaco, Pierre Pérignon, a dare il via alla produzione dello Champagne, un vino spumante come lo conosciamo oggi. Insomma, nonostante la sua nascita alquanto datata, solo nel 1927 l’Istituto Nazionale delle Denominazioni d’Origine francese ne ha certificato l’origine controllata. 

4.Il governo francese è ormai pienamente cosciente di dover molto, sia in termini di identità nazionale che in termini economici, alla produzione di Champagne per questo motivo nel 2013 ha fatto regolare richiesta perchè questa produzione venisse inclusa nella lista dei patrimoni Unesco. Richiesta accolta e dal 2015 “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” -Colline, case e cantine di Champagne- sono patrimonio dell’Umanità.