L’esperienza e l’istruzione sono stati importanti per molto tempo, ma ora si deve dare di più. Lavoro di gruppo, lavoro specializzato, personalizzare l’educazione per adattarsi allo studente, tra le altre cose, è importante e interessante notare che inquadra queste nozioni nelle scuole riesce ad imprimere il suo pensiero educativo e a dare il giusto riferimento al sistema che governa le scuole tradizionali con una ventata di novità, progresso, innovazione educativa trattando temi di attualità, quali il bullismo che si diffonde sempre più. La formazione inizia attraverso l’esperienza e sottolineando la necessità di una politica educativa in base alle esigenze degli alunni. Chi continua ad avere un punto di vista tradizionale, che vede le scuole progressiste come pericolose e disorganizzate rischia di restare indietro, di anni. Si sottolinea che la creazione di una scuola innovativa ha già pedagogisti con idee precedenti che hanno dato via ad un nuovo percorso praticabile. Un percorso che mette l’esperienza al centro del sistema educativo, perché vede l’educazione in generale, come una serie di esperienze, ognuna delle quali cambia la realtà nella scuola stessa. Il bambino sperimenta, apprende, comprende che c’è un futuro, quel futuro che impareranno da loro, in maniera pericolosa se nessuno fa da filtro. Ecco, l’insegnante deve essere un filtro tra le nozioni complesse e quelle che il bambino deve acquisire. Alcune esperienze sono in grado di stimolare la crescita, ampliando le possibilità per l’alunno, mentre altre possono arrestare lo sviluppo, rendendo nelle intere aree di potenziale esperienza. È per questo che diventa importante la conoscenza applicata alle esperienze di vita vissuta.
I ragazzi oltre ad apprendere hanno da insegnarci attraverso le esperienze in materia scolastica, che li hanno resi maturi. Gli studenti si sentono sopraffatti dall’insegnante tradizionale, lo studio potrebbe essere messo fuori dalla logica, mentre quando è possibile, anche costruire un rapporto soggettivo diventa di vitale importanza. Il progresso nella scuola si deve attivare, e non fermare.