Io, la mia ragazza e una coppia di amici avevamo infatti programmato 15 giorni in Australia lo scorso dicembre per trascorrere il Natale in un paese dove fosse estate.
La notizia ci ha colti di sorpresa e la verità è che, non avendo mai vissuto una tale esperienza, abbiamo dovuto informarci su come affrontare la situazione sia per il rimborso del biglietto che per un eventuale indennizzo, visto la che la vacanza non ha più avuto luogo a seguito di un’ondata di maltempo che ha visto la cancellazione dei voli per 3 giorni consecutivi.
Abbiamo fatto riferimento alla Carta dei Diritti del Passeggero che parla molto chiaramente a riguardo.
E’ stato sufficiente scaricare dal sito della compagnia il modulo per la richiesta del rimborso del biglietto. Diciamo anche che nella sfortuna abbiamo avuto un pizzico di buona sorte, perché il nostro viaggio era fuori da confini europei, o meglio la tratta copriva una distanza superiore a 3500 km (non miglia aeree), per cui il rimborso poteva arrivare a un massimo di 600 euro, una cifra che copriva quasi il costo del biglietto.
Naturalmente nell’attesa di avere notizie riguardo alla possibilità che ci fosse un volo alternativo (abbiamo atteso circa 5 ore), il personale della stessa compagnia ci ha “assistito” con acqua e qualche snack e ci ha proposto anche di pernottare presso un hotel convenzionato, in attesa della soluzione del problema.
Quando però siamo stati informazioni che le condizioni meteo non sarebbero migliorate abbiamo preferito declinare la proposta pur allettante e comunque interamente a loro spese.
Nei giorni successivi, dopo aver preso visione della procedura che riguarda la richiesta di rimborso, abbiamo inviato una lettera raccomandata a/R per ognuno alla compagnia aerea (la regolamentazione indica entro 7 giorni dalla data prevista di partenza del volo).
La nostra preoccupazione però si è rivolta alla mancata vacanza che non abbiamo potuto fare proprio a causa di questo grave contrattempo.
Anche in questo caso abbiamo provveduto con una richiesta inviata sia alla compagnia sia all’Enac presso gli uffici competenti dell’aeroporto di partenza (cioè quello di Napoli Capodichino).
Per nostra sfortuna e come ci aspettavamo, la compagnia alla quale abbiamo richiesto lo stesso rimborso del biglietto non ha risposto neppure dopo circa 2 mesi.
Secondo quanto suggerito dalla Carta dei Diritti del Passeggero, abbiamo quindi dovuto scrivere ancora una volta all’Enac.
In realtà il termine dopo il quale si può contattare la società per rivalersi con l’Ente nazionale per l’Aviazione civile è precisamente di 6 settimane, trascorse le quali, se la compagnia di volo non risponde, è obbligo informarli con un modello anche questo disponibile online.

Una vacanza rovinata
La nostra vacanza è stata rovinata dalla cancellazione del volo poco dopo essere arrivati in aeroporto.